L'immagine di fondo è tratta dal libro: Elia Piu,
Marano Lagunare,
Storia, monumenti, vita, tradizioni e folklore di una comunità singolare.


Ed è suffragato anche dall’immagine della Madonna della Salute che noi veneriamo ed onoriamo in modo particolare nella festa Triennale. È dagli inizi di questo secolo che la festa esterna della Madonna della Salute viene celebrata a ferragosto ed ogni tre anni. Da qui il nome di triennale. Dal 1950 ha assunto una modalità di programma che riunisce in sé manifestazioni sacre e profane, tanto bene armonizzate fra di loro, da darle una caratteristica unica per la nostra Regione. Anche in questa festa il momento qualificante è quello costituito dalla processione con l’immagine antica della Madonna della Salute, che viene portata in processione soltanto in questa circostanza. Gli archi trionfali prefabbricati negli ultimi anni ’30, le luminarie, gli altarini che ornano piazzette e calli, gli addobbi, le bandiere, non sono altro che un corollario a questa. Le stesse manifestazioni di contorno, come la sagra del pesce che valorizza il prodotto locale, gli spettacoli molte volte fatti da maranesi con canzoni composte sul posto, le recite in dialetto... non rompono il clima religioso e altamente comunitario. La processione ha due momenti:
- il primo in terra, nel pomeriggio del giorno 15, attraverso le vie del paese, con le note della banda locale ed i canti popolari dei fedeli. Giunta al molo l’immagine viene imbarcata su un’apposita barca ornata e sulla quale prende posto anche il clero. Salutata da migliaia di fedeli con bianchi fazzoletti, l’immagine prende la via del mare per raggiunger la chiesetta del cimitero;
- il secondo momento avviene alla sera, quando è scesa la notte... L’immagine ritorna verso Marano sulla barca ora illuminata, fra il crepitio dei fuochi d’artificio ed il canto dei fedeli che a migliaia, assistono commossi dal molo della pescheria. La processione si snoda sulla via principale del paese, per concludersi in chiesa, dove avviene l’ultima benedizione.
La chiesa resta gremita fino a tarda notte, mentre si susseguono i canti del popolo verso Maria Regina del cielo e della terra.

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tradizioni religiose / triennale


Di padre in figlio da tante generazioni si è tramandato il ricordo di una grande epidemia della quale rimasero in vita appena 17 persone. Molto probabilmente legata a questa epidemia è la festa votiva del 1° agosto, festa che già nel 1700 viene chiamata antichissima e molto importante. Sappiamo che la Basilica della Madonna della Salute di Venezia, fu costruita nel 1631 per assolvere ad un voto fatto da tutta la città, durante la terribile pestilenza dell’anno 1630. Ebbene anche a Marano nel 1635, doveva essere scoppiata una pubblica epidemia, che diffusasi rapidamente tra la popolazione, infieriva specialmente fra i soldati della fortezza. Il provveditore di Marano, Cornelio, addottò tutte le misure precauzionali per impedire l’ulteriore estendersi dell’epidemia e cercò di isolare i colpiti dal male, costruendo per loro delle capanne, che servivano da Lazzaretto in un’isola poco distante dall’abitato. Ma le spese erano gravi e la comunità di Marano non poteva provvedere a tutti i bisogni. Fece allora ricorso alla Serenissima Repubblica, la quale rispose disponendo un adeguato sussidio, a titolo di prestito, da contribuirsi alla stessa comunità per l’assistenza agli ammalati.
Come per Venezia, probabilmente fu in questa occasione che i nostri padri fecero un voto alla Madonna, voto che si assolve ancora ogni anno il 1° agosto. Ciò è suffragato da un altro documento del 28 luglio 1798 che chiama questo voto «un voto incontrato da più secoli».

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