stabilimento ittico
Le immagini nel testo sono tratte da l libro: Elia Piu,
Marano Lagunare, Storia, monumenti,
vita, tradizioni e folklore di una comunità singolare.


Pesca in mare

Pesca delle Vongole Peverasse con turbosoffiante
Pesca di fasolari con turbosoffiante
Nassa per la cattura delle canocie
Nassa per la cattura delle seppie
Cagnolera
Passelera
Saccaleva
Ramponioiera

Pesca in laguna

Reti da posta
Trimagli (grasiui)
Tratta
Anguelere
Nassa da Gò
Pesca a mano delle Vongole Veraci
Acquacoltura delle Vongole Veraci


Quanto debba la florida economia maranese allo stabilimento ittico della conservazione del tonno, è difficile da stabilire, ma è senz’altro determinante. Negli anni cinquanta e sessanta vi erano occupate quasi tutte le forze lavorative femminili di Marano e un centinaio di quelle maschili. Si diceva allora, da parte degli uomini: «Ci salvano le nostre donne». Ed era vero, perché quella era una sicura fonte di reddito, che entrava nella maggior parte delle famiglie, garantiva il pane quotidiano e dava la possibilità, con le altre entrate, di incominciare la sistemazione, la riparazione della casa o la sua nuova costruzione.
Le case in questo dopoguerra sono quasi raddoppiate. Nella zona delle saline, oltre il ponte della pescheria, a seguito della bonifica è sorto un nuovo rione con oltre duecento nuclei familiari. A nord, molte famiglie hanno scelto di costruire la loro casa, per mancanza di spazio oltre confine, in comune di Carlino, ed è nato Maranutto, un rione che resta agganciato alla comunità maranese tramite la parrocchia e la scuola.