chiese


Chiesa di San Marco alla Muzzanella. Questa chiesetta è stata costruita nel 1964 dall’allora proprietario conte Umberto Marzotto, per venire incontro alle necessità spirituali della quindicina di famiglie che lavoravano nella sua Azienda agricola della Muzzanella. Mons. Giuseppe Zaffonato l’ha benedetta ed aperta al culto il 25.01.1965.
Ora la chiesetta ha cambiato proprietà con il passaggio della Azienda al dott. Luciano Locatelli di Udine.
La chiesetta di stile rustico, dalle linee semplici ed armoniose, possiede una pala raffigurante S. Marco ai piedi della croce, di stile moderno e di rara bellezza, opera del pittore Olivetano, di fama nazionale P. Fumagalli.
Simpatica la festa che si tiene ogni anno, nella ricorrenza del patrono, con la partecipazione delle famiglie che un tempo animavano quella comunità, ora purtroppo quasi deserta, e dei maranesi che vi accorrono sempre numerosi.

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Da quella visita, i maranesi ritornarono pieni di santo entusiasmo, decisi a fornirsi anch’essi di una bella chiesa, come quelle che avevano visto ad Udine e lungo il percorso. Difatti il 4 luglio, rimangiandosi ancora una volta la precedente decisione, il consiglio decide di «dar mano alla rifabbrica della cadente chiesa parrocchiale...» ed in data 21 novembre ’51 decide di chiedere per questo scopo un prestito, a Venezia, di 4.000 ducati, pagando il prò in ragione di 4 per cento. Il 18 maggio 1752, con un decreto, che ancora è conservato nella raccolta Angelini, volume 22. Quel popolo, ottenuto il permesso, si mise subito al lavoro per preparare il materiale occorrente. L’11 dicembre veniva benedetta la prima pietra, in forma semplice.
Il 12 marzo, come attesta la lapide posta in chiesa, in «cornu evangeli» si cominciarono i lavori di muratura. I sacrifici sostenuti dai maranesi per la loro nuova chiesa, dovettero essere ben grandi. Oltre al lavoro volontario, la popolazione si sobbarcò anche a contribuire alla spesa mediante le tassazioni sul vino, sulla pesca e sul mercato del pesce.
Tre anni di grande impegno e di tanti sacrifici furono necessari per la costruzione di muri perimetrali, del tetto e delle parti essenziali. NelI’estate del ’56 la chiesa era pronta per essere benedetta ed aperta al culto. Dopo la solenne benedizione, i lavori continuarono per parecchi anni. Il suo completamento dovette essere effettuato per l’occasione della consacrazione, che avvenne il 24 giugno 1768, come è attestato dalla lapide posta in Chiesa sopra la porta del battistero.
Come si vede, in poco più di 10 anni, i nostri vecchi ci hanno regalato questa magnifica chiesa. Quello che noi facciamo per conservarla e per accrescerne la bellezza, sarà sempre una piccola cosa in confronto di quello, che essi hanno fatto.


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Chiesa della Beata Vergine della Salute. È di questo secolo. Sorge all’ingresso del paese, fuori il centro storico, in una località sacra, perché sede un tempo di uno dei tre cimiteri di Marano: quello di S. Pietro Martire. La costruzione di questa chiesa ha avuto luogo dal 1905 al 1908 ed è stata eseguita dalla ditta G. Giavedoni di Camino di Codroipo, su progetto dell’architetto G. A. Vendrasco di Dolo di Venezia. Promotore ne è stato l’allora pievano don Giovanni Dose. La spesa, molto onerosa per la miseria di quei tempi, è stata sostenuta dalla popolazione che si è autotassata nell’esercizio delI’attività della pesca e vi ha contribuito con tante prestazioni di lavoro.
Lo scopo non era soltanto di mantenere sacro un luogo legato da sempre alla pietà per i defunti, ma anche quello di dare una degna dimora alI’immagine della Madonna della Salute, venerata nella vecchia e cadente chiesetta della Madonna dell’Albero.
Il 6 agosto 1905, alla benedizione solenne della prima pietra, intervenne l’Arcivescovo di Udine mons. Pietro Zamburlini. Il 30 agosto 1908, all’inaugurazione della nuova chiesa, intervenne con lo stesso Arcivescovo ed altri prelati della diocesi, addirittura il patriarca di Venezia card. Aristide Cavallari, che fu ospite assieme alle altre personalità nella nuova Villa della contessa De Asarta. La chiesetta, costruita in tempi di ristrettezza, ha avuto il suo completamento e la sua valorizzazione piena, nel 1989.
Il restauro è stato eseguito dalla Ditta Candido di Udine su progettazione del gom. Coz di Carlino. Possiede un bell’altare in stile barocco, che è lo stesso della demolita chiesetta della Madonna dell’Albero, tanti ex voto legati alla pietà popolare, due dipinti del pittore maranese Mario Della Ricca, le vetrate artistiche, opera della Ditta GIBO di Verona, su disegno di Arrigo Poz e soprattutto possiede l’antica e venerata immagine della Madonna della Salute. Per questo motivo è una chiesa molto cara ai maranesi, che vi accorrono sempre numerosi e che la considerano come il loro santuario mariano.

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Parrocchiale di San Martino. La storia della attuale chiesa di S. Martino, ha inizio praticamente il 23 maggio 1749, con la visita pastorale del patriarca Delfino alla comunità maranese. Fu in quella occasione che i maranesi furono invitati a costruire una nuova chiesa, poiché la parrocchiale di S. Martino era molto malandata. La decisione presa all’unanimità, lascia intravvedere l’entusiasmo, con il quale dalla comunità maranese era stato accolto l’invito dell’Arcivescovo e del Pievano Giovanni Ambrogio Zaccaria di adoperarsi per costruire una chiesa nuova. L’anima di tutto era il pievano Zaccaria, maranese, proveniente da una famiglia ora estinta, che nel ’700 era una delle più titolate famiglie di questa comunità.
L’entusiasmo dovette esser però di breve durata, poiché subito ci si trovò di fronte alla realtà delle cose:
- l’altissimo costo dell’opera, stimato ad occhio e croce intorno ai 7.000 ducati;
- la scarsità dei fondi a disposizione, le difficoltà economiche nelle quali si dibatteva la comunità, che non riusciva nemmeno a risolvere i tanti problemi materiali legati alla riparazione della fortezza;
- l’impossibilità della popolazione a sopportare le tassazioni stabilite, perché già in difficoltà nel procacciarsi i mezzi necessari alla propria sussistenza.
Poco tempo dopo infatti, e precisamente il 28.12.1749, il consiglio della comunità, ritorna sulla sua decisione, annullando la precedente deliberazione e decidendo di restaurare o meglio riparare la chiesa vecchia. «Il giorno 30 maggio siamo stati processionalmente ad Udine a far visita alle chiese, per conseguire il giubileo... e al 31 si fece la seconda visita nell'uscire dalla città...». (Da una nota sul registro dei morti).

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Chiesa di San Vito al cimitero. È una cappella di stile moderno, inglobata nella costruzione dei loculi funerari, nell’attuale cimitero urbano. Costruita nel 1960, fu benedetta e aperta al culto dal vescovo di Udine mons. Giuseppe Zaffonato il 15 giugno 1967.
Non ha delle particolarità degne di nota, eccetto l’altare, costruito con i resti di uno precedente recante in bassorilievo su un’antica lastra di pietra l’immagine dei Santi Vito, Modesto e Crescenza.
Fa anche bella mostra di sé un grandioso e originale crocefisso in «filo spinato» opera del maranese Mario Della Ricca.
Fino al 1959 esisteva in cimitero un’altra cappellina, dalle forme rustiche, certamente risalente al 1500 ed è stato vero peccato sacrificarla per dar luogo all’ampliamento del cimitero stesso.

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